Pensieri, idee, riflessioni, visioni e progetti sulla Livorno del 2060 di un gruppo di architetti e artisti livornesi (e non solo).

venerdì 24 dicembre 2010

56 rue Saint Blaise

...cari miei, mi è capitato di leggere un interessante articolo su quello che è successo in un quartiere di Parigi a proposito di "spazi abbandonati"...questa fetta di terreno tra due palazzi è stata trasformata in orto urbano in modo veramente intelligente...date un'occhiata al link
http://56stblaise.wordpress.com/

...e già che siamo alla vigilia, tanti auguri.....ci vediamo nel 2011.....

domenica 12 dicembre 2010

L'intervento di Marta qui sotto è fondamentale e illuminante. Abbiamo una non troppo curiosa tendenza a dilungarci in chiacchere e a perderci nei meandri delle nostre riflessioni :-)
In aggiunta alle sue idee, per me largamente condivisibili (soprattutto quella di allestire un percorso e vari happenings durante la nostra futura mostra e l'idea sul confronto fra le realtà portuali che trovo veramente efficace), vorrei fare il punto su alcune situazioni:
Gli artisti: E' vero che l'idea originaria era di lavorare a stretto contatto fra artisti e architetti ma forse il fatto che i suddetti artisti siano latitanti a parte poche irriducibili figure (grazie !!!!!)qualcosa dovrebbe dircelo. Forse, nonostante tutto, la nostra è una strada irriducibilmente tecnica, soprattutto nello scopo. Pensiamoci.
Non dico questo per criticarci, è solo un dato di fatto. La cosa mi dispiace molto ovviamente e avere l'apporto di figure creative (senza essere tecniche) arricchirebbe immensamente il nostro lavoro, fatto sta che se questa cosa non avviene nonostante il nostro impegno verso un loro coinvolgimento dovremmo pensare che forse è il caso di prenderne atto e di fare quello che sappiamo con chi c'è.
E se siamo troppi architetti e pochi artisti vorrà dire che il nostro tipo di gruppo richiama questo tipo di utenza per cui penso dovremmo adattarci e calibrare il lavoro di conseguenza.
Durante l'ultimo incontro abbiamo parlato del concorso che dovremmo riuscire a organizzare grazie a Fabrizio e alla FCRL e che mi sembra, nonostante gli ultimi sviluppi in merito al coinvolgimento della Pubblica Amministrazione, una bellissima opportunità.
Ci siamo dilungati sul come e perchè renderlo accessibile a tutti e credo che sia importantissimo che non sia il solito concorso per tecnici. Credo anche, però, che non si debba esagerare verso questa apertura perdendo di vista lo scopo del concorso.
Da parte mia (ed è assolutamente un'opinione personale) è fondamentale che chiunque ne senta l'esigenza possa partecipare ma non dobbiamo neanche arrivare a crearci il problema di come far scaricare eventuale materiale al gruppetto degli arzilli pensionati o al bambino di 3 anni.
Non sappiamo ancora che tipo di concorso sarà e come verrà divulgato però, secondo me, è importante che rimaniamo fedeli all'idea di quello che siamo: un gruppo di intellettuali (tecnici e non) che vogliono porre l'accento su una serie di problematiche legate allo sviluppo della città, non siamo un gruppo assistenziale e non possiamo neanche ritrovarci fra le mani una quantità di materiale inutile anche se simpatico e divertente.
E' giusto che ognuno possa dire la sua ma dobbiamo muoverci all'interno di un perimetro strutturato e verificabile, altrimenti rischiamo di perdere il controllo della situazione e di muoverci lungo un profilo troppo basso e poco credibile.
Scusate la sparata , forse mi sono espressa nel modo sbagliato a spero ugualmente che possiate capire ciò che ho cercato malamente di dire :-)
Quando si incontra il gruppo per la redazione del bando?
A presto.

martedì 7 dicembre 2010

Io rimango sempre più affezionata all'idea originaria di Enrico su Livorno 2060: si era detto di realizzare degli elaborati (foto/plastici/disegni/progetti... ) scaturiti dalla collaborazione tra architetti ed artisti da far conoscere alla città attraverso una mostra. Pensando a tutto quello che è stato detto sino ad ora credo che ci siano già dei temi che potrebbero essere sviluppati.

1. L'idea di Carmelo di realizzare/trasportare uno o più elementi verdi mi è piaciuta tanto... perché non trasformarla in una installazione per il giorno della presentazione dei progetti. Perché non creare un itinerario nella Venezia e realizzare un allestimento lungo il tracciato dei fossi e trasformare il nostro mezzo di trasporto in una sorta di architettura galleggiante/mobile? Chi può essere l'artista da coinvolgere?


2. Prendere un vuoto urbano, si era parlato di Piazza del Luogo Pio, ed allestirlo dalla notte al giorno attraverso una performance in cui coinvolgere i cittadini. Il tema era sempre quello del verde. Ci vuole un disegno/progetto.

3. Andrea sostiene che l'ampliamento delle aree portuali non sia necessario: perché non confrontare il porto di Livorno con altri porti italiani e fare una proposta progettuale che ridimensioni il suo perimetro verificando la fattibilità dell'operazione? Se siamo in grado di dimostrare che la futura area occupata dal porto è veramente eccessiva e assai superiore delle reali necessità mediante il confronto con porti più importanti potremmo proporre un progetto per l'area in eccesso. Chi ha visto il padiglione della Francia alla biennale di architettura può ricordare la sequenza delle proiezioni che analizzavano le principali città francesi (Parigi, Marsiglia, Lione...) dal punto di vista della superficie lasciata a verde, quella edificata e quella ancora da urbanizzare... un'analisi di quel tipo sarebbe perfetta e facilmente leggibili da tutti. Potremmo confrontare i porti italiani principali: confrontare la grandezza, il loro volume di lavoro, la superficie edificata, la superficie inutilizzata per dimostrare la fattibilità della riduzione dell'aria del porto e utilizzare la superficie eccedente per proporre qualcosa per la città. Il “Documento sul Porto” di Enrico potrebbe accompagnare questo tipo di livoro.
www.french-pavilion-venice.com/bonus.php

4. Ci vuole assolutamente un illustratore per gino!!! La storia merita di essere raccontata con delle illustrazioni. Ho scritto nuovamente a Daniele Caluri per sapere cosa ne pensa!

5. Nicoletta durante un incontro ha detto che immaginava di illustrare il cambiamento della città attraverso l'uso della fotografia... visto che ancora di fotografi non se ne sono visti, invito tutti a conoscere il gruppo “binario 7” sono giovani e molto bravi. (www.binario7.com)

6. Un altro progetto che mi era piaciuto tantissimo era quello proposto da Simona: lavorare con il suono. Bisogna coinvolgere un musicista ma anche un'artista che faccia video arte.

Mi piacerebbe tanto lavorare in gruppo con Simona e con Carmelo, ma vorrei anche sviluppare il tema degli spazi pubblici. Nelle prime riunioni si è parlato molto di come i nuovi centri di aggregazione dei livornesi non siano più le piazze ma sempre più altri luoghi.
Attraverso un'analisi degli spazi aperti, di come questi sono vissuti e in cosa si stanno trasformando vorrei identificare le principali piazze della città e provare a raccontare cosa sarà di loro nel 2060.

marta